Museo archeologico nazionale e teatro romano. Spoleto (PG)

Museo archeologico nazionale e teatro romano. Spoleto (PG)

Luoghi della cultura — 29 Agosto 2022


Il Museo archeologico nazionale e teatro romano di Spoleto ha ottenuto il riconoscimento Umbria Culture for family poiché offre alle famiglie 0-14 i seguenti servizi:

  • ingresso prioritario famiglie con bambini sotto i 3 anni
  • esplicitazione chiara, adatta anche per bambini su regole di comportamento nel museo
  • tariffe scontate o agevolazioni per minori
  • ingresso al museo con rampa per i passeggini
  • organizzazione di iniziative specifiche per le famiglie
  • supporti alla fruizione e all’orientamento per famiglie
  • fasciatoio nei bagni
  • servizi igienici adatti o adattabili ai minori
  • indicazione sulle modalità di raccolta differenziata e presenza di cestini
  • nei servizi c’è disponibilità di acqua potabile
  • indicazioni e istruzioni sulla raccolta differenziata
  • attività di comunicazione per le famiglie

In più offre:

  • accessibilità alla fruizione con i passeggini o spazio idoneo disponibile per i passeggini
  • spazio adeguato per l’allattamento
  • disponibilità di armadietti per il deposito custodito di oggetti
  • iniziative per la sensibilizzazione delle famiglie e delle rispetto al valore e al ruolo della cultura/patrimonio culturale e ambientale del territorio
  • collaborazioni con le scuole volte a incentivare la fruizione da parte delle giovani generazioni
  • personale con specifica competenza per l’offerta di servizi alle famiglie

Scopri il Museo e il Teatro Romano

Il museo ha sede all’interno dell’ex monastero di Sant’Agata, nell’isolato meridionale del centro storico di Spoleto, costituito dall’incontro delle odierne vie Monterone e Sant’Agata, in un’area occupata in epoca romana dal teatro. Un tempo fu la sede di un monastero intitolato a Sant’Agata, sorto alla fine del XIV secolo sui resti del teatro romano (I secolo a. C) la cui scena fu fortemente alterata dalla costruzione dell’edificio religioso. Inaugurato nel 1985, il museo si articola su più livelli adattando l’esposizione all’architettura dell’edificio storico. É in corso un progetto organico di rinnovamento espositivo, che ha già completato (2008) una prima sezione di questo nuovo percorso espositivo. Attraverso reperti provenienti anche dalle ricerche più recenti sono documentate le prime attestazioni della presenza umana nell’area della rocca e del centro storico, risalenti all’età del bronzo e lo sviluppo dell’insediamento nella fase umbra, testimoniato soprattutto dai ricchi corredi di VII-VI sec. a.C. della necropoli di Piazza d’Armi. Al secondo piano del Museo sono esposti reperti provenienti dalla Valnerina, un territorio che fu sempre in stretto rapporto con Spoleto. Si segnalano in particolare i cinerari dell’età del bronzo finale dalla necropoli di Monteleone di Spoleto, i reperti dai santuari di Montefranco, i corredi funebri dalla necropoli ellenistica e romana di Norcia. Provengono dal medesimo territorio anche molti dei reperti della collezione Canzio Sapori, recentemente donata allo Stato. Tra di essi si segnalano un cinerario ad impasto con decorazione geometrica da Ponte di Cerreto e un notevole ritratto maschile tardorepubblicano da Ferentillo Nella sezione dedicata all’illustrazione del teatro romano sono esposte le sculture decorative rinvenute nel monumento durante gli scavi degli anni Cinquanta del Novecento, tra cui una statua di Aura (personificazione della brezza leggera), rilavorata come Venere; riconosciuta da studi recenti come un originale marmoreo greco di V secolo a.C., è stata rilavorata in età romana per adattarla alle fattezze della dea genitrice della dinastia giulio-claudia. L’interesse di tale scoperta è accresciuto dalla rarità degli originali statuari greci che, prevalentemente, ci sono noti attraverso le molteplici copie fatte dai romani. Il teatro, che è parte integrante della visita del museo, è databile al I sec. a.C. e in parte venne incorporato in edifici posteriori, subendo un parziale smantellamento in epoca medievale. Sistematici interventi di restauro, iniziati negli anni Cinquanta, hanno permesso il recupero dell’intero complesso ripristinando le gradinate. Il piano inferiore è comunque ben conservato, con l’ambulacro ancora percorribile. Durante le manifestazioni connesse al Festival dei Due Mondi, il teatro è utilizzato per gli spettacoli.

Per saperne di più

Ultimo aggiornamento

29 Agosto 2022, 16:40